venerdì 23 maggio 2025

ll 25°anno dalla nascita della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica) – Il rapporto della IAI con l'Iniziativa Centro Europea


 



Negli ultimi anni la IAI ha consolidato, come auspicato da parte itlaiana, la propria proiezione sia in chiave intergovernativa, sia per quanto riguarda il percorso europeo dei Paesi IAI non-UE,per i quali l'iniziativa rappresenta un obiettivo intermedio di avvicinamento agli standard europei.


I rapporti con le Organizzazioni Intergovernative


Sul fronte del rapporto con altre Organizzazioni Intergovernative,è stato firmato un Memorandum of Understanding con l'Iniziativa Centro Europea nel maggio 2019, con l'obiettivo di intenisificare lo scambio di informazioni ed esperienze tra le due iniziative intergovernative/multilaterali.


Il Memorandum è stato sottoscritto in Budva (Montenegro), l'8 maggio del 2019.


L’Iniziativa Centro Europa-InCE (“CEI” nell’acronimo inglese, Central European Initiative) istituita nel 1989, a partire da un nucleo di quattro Paesi (Italia, Austria, Jugoslavia e Ungheria), è la prima organizzazione regionale operante nell’area. Essa è uno strumento di cooperazione e un foro di dialogo politico e di scambio di buone pratiche, che unisce Paesi appartenenti ad un’area geografica strategica, quale è quella dell’Europa centro-orientale e balcanica.


L'InCE, il cui scopo in origine era favorire l’avvicinamento di alcuni paesi dell’area ex sovietica all’occidente europeo, è oggi parte attiva del processo di integrazione europea dei Paesi membri che non ne fanno ancora parte, combinando l’azione diplomatica con la gestione diretta di fondi, programmi e progetti di cooperazione funzionali a tale obiettivo.





L’InCE, dopo il ritiro dell’Austria dall’Iniziativa nel 2018, conta 17 Paesi di cui 9 sono membri UE ovvero Bulgaria, Croazia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria; 7 sono partner UE con prospettive di adesione ovvero Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Moldova e Ucraina (quest’ultime due hanno ottenuto lo status di Paese candidato a giugno 2022 e la Bosnia ed Erzegovina a dicembre 2022); e 1 beneficiario di politiche di vicinato UE, la Bielorussia, la cui partecipazione dal 25 marzo 2022 è stata sospesa a causa del coinvolgimento nell’aggressione russa all’Ucraina, pur restando formalmente Paese membro.


La Presidenza dell'InCE ruota annualmente tra i Paesi membri. Dal 1° gennaio 2024 l’Albania ha assunto la Presidenza di turno dell’Iniziativa, subentrando alla Moldova.


L'INCE ha una dimensione parlamentare, governativa, economica e locale.


LA DIMENSIONE PARLAMENTARE DELL'INCE


La Dimensione Parlamentare dell'INCE è rappresentata da: l'Assemblea parlamentare, la Commissione parlamentare, le tre Commissioni Generali.


L'Assemblea parlamentare dell'InCE è stata istituzionalizzata nel 1993 con l'approvazione di un Regolamento ad hoc.


L'Assemblea parlamentare si riunisce in autunno nel paese che esercita la Presidenza di turno.

Presidente dell’Assemblea parlamentare (formalmente si parla di Dimensione Parlamentare) è il Presidente della Delegazione nazionale del Paese ospite. La presidenza, per il 2024, è detenuta dall’on. Etjen Xhafaj Presidente della delegazione parlamentare albanese. La Presidenza di turno, quella dell'anno precedente e del successivo formano la cosiddetta Troika. La riunione si conclude di norma con l'adozione di un Documento finale.


Obiettivi e compiti dell'Assemblea sono rafforzare la cooperazione multilaterale tra gli Stati membri dell'InCE a livello parlamentare, rafforzare la partecipazione di tutti gli Stati membri al processo di integrazione europea, promuovere la cooperazione economica e lo sviluppo sostenibile, contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Iniziativa Centro Europea in raccordo agli altri organi dell'Iniziativa.


L'Assemblea si compone di delegazioni dei Parlamenti nazionali che comprendono da un minimo di 3 ad un massimo di 7 parlamentari in proporzione alla popolazione dei paesi membri. L'Assemblea è attualmente composta da 79 membri in rappresentanza dei 17 Paesi InCE.


La Delegazione italiana, a composizione bicamerale, è costituita da 7 membri nominati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, su designazione dei Presidenti dei gruppi parlamentari. Essendo dispari il numero dei componenti, per prassi, il parlamentare in più è assegnato alternativamente alla Camera o al Senato.


In questa legislatura la delegazione è composta da 3 deputati e 4 senatori. Presieduta dall’on. Salvatore CAIATA (FdI) è composta dagli onorevoli Isabella De Monte (Italia Viva-Il Centro-RE), Roberto Pella (FI - BP – PPE), e i senatori Raffaele De Rosa (FI - BP – PPE), Francesco Giacobbe (PD – IDP), Roberto Menia (FdI), Elena Murelli (LSP-PSd'Az).


La Commissione Parlamentare si riunisce in primavera. Ogni paese membro può inviare due delegati. La riunione si conclude di norma con l'adozione di un Documento finale.


Tre Commissioni generali: Commissione Generale per gli affari politici e interni, Commissione Generale per gli affari economici, Commissione Generale per gli affari culturali, ognuna delle quali formata da un terzo dei parlamentari dell'Assemblea. Le Commissioni generali possono predisporre relazioni da presentare all'Assemblea Parlamentare.


La lingua ufficiale è l'inglese


LA DIMENSIONE GOVERNATIVA


Al fine di realizzare i suoi obiettivi, l’InCE opera in maniera flessibile attraverso una dimensione governativa, che è quella originaria e più articolata.


Il Vertice InCE che riunisce i capi di governo dei 17 Stati membri, è la sede più elevata dell’esercizio governativo con funzioni prettamente di indirizzo. Il Vertice adotta gli indirizzi della cooperazione e il Piano di Azione Triennale (quello corrente si riferisce al triennio 2024-2026) e dà visibilità all'organizzazione. Di solito è convocato in autunno dalla Presidenza di turno, ma non sempre è previsto. L’ultimo Vertice si è tenuto a Budva (Montenegro), il 3 dicembre 2021, durante la presidenza montenegrina. Nel corso della presidenza bulgara del 2022 e quella moldava del 2023 non è stato organizzato.


Le Riunioni annuali dei Ministri degli Affari Esteri in cui si stabiliscono i programmi di cooperazione, gli stanziamenti e gli obiettivi del Piano di Azione, assicurano la dimensione governativa.


Il Comitato dei Coordinatori Nazionali (CNC, che sono alti funzionari dei Ministeri Affari esteri), garantisce la continuità dell’azione durante l’anno e il raccordo fra le diverse istituzioni (ministeri di settore, ma anche uffici UE o organizzazioni regionali); il Comitato si riunisce a cadenza periodica.


Il Segretariato InCE di Trieste


Il raccordo operativo tra tutte le dimensioni dell’InCE è garantito da un Segretariato esecutivo (www.cei.int), istituito nel 1996, che ha sede a Trieste e che è guidato da un Segretario generale che dal 2019 è Roberto Antonione. Quest’ultimo è stato riconfermato nell’incarico nel 2022 e rimarrà in carica fino al 2024.


LA DIMENSIONE BUSINESS E LA DIMENSIONE LOCALE


L’InCE ha poi una una dimensione “business” volta a promuovere la partecipazione attiva del mondo imprenditoriale alla cooperazione regionale. Essa consiste principalmente in incontri tra le Camere di Commercio degli Stati Membri dell'InCE e in un annuale Forum Economico a cui partecipano i Ministri delle Attività Produttive, funzionari governativi, rappresentanti del mondo dell'industria, imprenditori, investitori, agenzie di promozione del commercio, organismi internazionali, banche.


La dimensione locale è il pilastro operativo più giovane dell’InCE. Istituita nel 2021, si prefigge di promuove la cooperazione tra gli enti locali e regionali degli Stati membri al fine di affrontare le sfide della regione, grazie allo scambio di esperienze e allo sviluppo di progetti comuni.


domenica 20 aprile 2025

 

Celebrazioni del 25° Anniversario della sottoscrizione della Carta di Ancona - Borghi d'Europa e il 25°anno dalla nascita della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica)



Nel 1990, grazie all'impegno istituzionale della Regione Marche, nacque la Comunità

di Lavoro dell’Adriatico Centrale e Meridionale. Con l'inizio del conflitto nella ex

Jugoslavia, questa iniziativa si trasformò rapidamente in un punto di riferimento

nazionale per la raccolta e l'invio di aiuti umanitari nella regione adriatica.

Successivamente, alla fine del conflitto, la Comunità di Lavoro, si concentrò su una

politica di "riabilitazione" economica e sociale, finalizzata alla ricostruzione del tessuto produttivo e sociale. I risultati ottenuti tracciarono una vera e propria "Via Adriatica alla ricostruzione", stimolando le istituzioni delle due sponde adriatiche e quelle europee a strutturare un supporto più solido a queste dinamiche emergenti.

Nel 2000, la Conferenza Internazionale per lo Sviluppo e la Sicurezza dell’Adriatico e dello Ionio segnò un momento fondamentale, dando il via all’Iniziativa Adriatico-

Ionica.

Il 19 maggio 2000, ad Ancona, i Ministri degli Esteri di Albania, Bosnia-

Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia, Montenegro e Serbia firmarono la Prima Dichiarazione di Ancona, che avviò ufficialmente l’Iniziativa Adriatico - IonicaL’obiettivo era ricostituire e rafforzare i legami tra le popolazioni dell’area, promuovendo scambi di esperienze e una maggiore comprensione reciproca.

Nel 2025 si celebra il 25° anniversario della sottoscrizione della Carta di Ancona,

che ha dato il via all'Iniziativa Adriatico-Ionica e, successivamente, alla Strategia

Europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR), lanciata nel novembre 2014.

Ancona tornò così a rivestire la sua storica vocazione di "Porta d’Oriente", grazie

all’impegno non solo delle istituzioni, ma anche dell’intera comunità marchigiana, che ha dimostrato grande sensibilità e disponibilità alla cooperazione e allo sviluppo

dell'area adriatica. Questo momento ha consolidato i legami tra i Paesi delle due sponde e riconosciuto alla Regione Marche un ruolo strategico.

Da questa base si vuole ripartire: non solo per celebrare il passato, ma soprattutto per

guardare al futuro, rilanciando l'importanza di iniziative regionali come l’Iniziativa

Adriatico-Ionica, che poi ha dato vita alla Strategia EUSAIR anche nell’ottica di

sostenere il processo di allargamento dell'Unione Europea, creando solide opportunità

per il futuro della regione adriatica.


In giugno si terrà ad Ancona l'evento celebrativo, con la partecipazione di Autorità

Europee, Italiane e Regionali.


Borghi d'Europa e il progetto L'Europa delle scienze e della cultura


L' Associazione Culturale Borghi d'Europa ha promosso il progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), per realizzare un percorso informativo sui temi della sostenibilità.


I Paesi inclusi nel progetto sono: Italia, Croazia, Slovenia, Austria, Macedonia del Nord, Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Grecia, Serbia e San Marino.


Le Regioni italiane : Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Marche, Abruzzo, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia.


Con Ufficio Stampa: a Milano.


Il progetto si è sviluppato negli ultimi cinque anni, finalizzando i propri interventi all'obiettivo di 'informare chi informa' e permettere, così, una valorizzazione e una conoscenza delle iniziative delle Istituzioni Europee.


sabato 29 marzo 2025

Borghi d'Europa e il 25°anno dalla nascita della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica) - Il collegamento con la STRATEGIA EUSAIR

 



La IAI ha lavorato, sin dall'inizio del 2010. all'idea di una Macro-Regione per l'Adriatico Ionio. I Ministeri degli Esteri degli allora 8 paesi, hanno approvato sotto l'egida della Presidenza Italiana, una "Dichiarazione  sul sostegno alla Strategia UE per il bacino Adriatico-Ionico" (5 maggio 2010,Ancona).

Da allora i paesi partecipanti all'Iniziativa,le autorià costiere regionali, i networks tematici e la stessa IAI hanno avviato un'azione comune volta a sensibilizzare sulla
necessità di istituire una macroregione per il bacino adriatico-ionico. Questa iniziativa ha ricevuto il sostegno di tutti gli attori  presenti nell'adriatico-ionico a tutti i livelli
di governo e della società civile.

Come conseguenza del pieno impegno della IAI, il Consiglio Europeo ha dato mandato alla Commissione Europea di presentare una nuova " Strategia per la Regione
dell'Adriatico e dello Ionio (EUSAIR), che è stata approvata dal Consiglio il 24 ottobre 2014 e si trova ora nella sua piena fase di attuazione.

I settori di attività IAI sono gli stessi su cui insiste la Strategia dell'Unione Europea per la Regione ADRIATICO-IONICA ( EUSAIR), una delle quattro strategie macroregionali lanciate dell'Unione Europea nel 2014 (insieme alle strategie per la regione alpina, per la regione danubiana e per la regione baltica) e strutturata
attorno a quattro pilastri : crescita blu ; connettività ; sostenibilità ambientale e qualità dell'ambiente ; turismo sostenibile.

La IAI quale foro di cooperazione regionale intergovernativa svolge un ruolo di saldo ancoraggio intergovernativo della Strategia EUSAIR.
Il Segretariato Permanente IAI è membro ufficiale  del Governing Board della 'Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica.

Negli ultimi anni la IAI ha dunque consolidato, come auspicato da parte italiana, la propria proiezione sia in chiave intergovernativa, sia per quanto riguarda il
percorso europeo dei Paesi IAI non-UE, per i quali l'Iniziativa rappresenta un obiettivo intermedio di avvicinamento agli standard comunitari.

Borghi d'Europa e il progetto L'Europa delle scienze e della cultura


L' Associazione Culturale Borghi d'Europa ha promosso il progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), per realizzare un percorso informativo sui temi della sostenibilità.

I Paesi inclusi nel progetto sono: Italia, Croazia, Slovenia, Austria, Macedonia del Nord, Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Grecia, Serbia e San Marino.

Le Regioni italiane : Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Marche, Abruzzo, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Con Ufficio Stampa: a Milano.


Il progetto si è sviluppato negli ultimi cinque anni, finalizzando i propri interventi all'obiettivo di 'informare chi informa' e permettere, così, una valorizzazione e una conoscenza delle iniziative delle Istituzioni Europee.

martedì 18 marzo 2025

Ferrovie non dimenticate – Al Caffè Stazione di Cornuda, per il progetto dei borghi del gusto lungo le strade ferrate





La stazione di Cornuda è una stazione ferroviaria a servizio dell’alto trevigiano. Si trova al km 27+331 sulla linea Calalzo-Padova.


È molto utilizzata dagli abitanti di Cornuda, poiché ubicata nel centro nel paese. Grazie alla vicinanza delle strade SS348 "Feltrina" e della SP84 e dotata di ampio parcheggio, è utilizzata anche dagli abitanti della zona collinare dell’asolano e del nord-ovest del Montello, del Valdobbiadenese e dei paesi del Quartier del Piave.


Storia


La stazione fu aperta il 1º aprile 1884 e fu capolinea della linea Treviso-Cornuda. È stata capolinea per soli due anni, fino al completamento della linea fino a Belluno, avvenuto il 10 novembre 1886.


La stazione di Cornuda è stata importante per l’economia della zona, sia per il trasporto di passeggeri che per il trasporto merci, la quale ha permesso di sviluppare zone industriali che prima erano prettamente agricole, cambiando ovviamente anche la società, passando da agricola a operaia.


La merce trasportata era molto varia, andando dall’acciaio per le acciaierie di Crocetta del Montello al legno per i mobilifici del Quartier del Piave, dai prodotti agroalimentari per distillati alle lavorazioni delle fabbriche dei dintorni, sino ai sassi e al cemento del Piave.


Dotata di un magazzino ferroviario in muratura, è stato poi aperto un secondo scalo ferroviario merci a nord, più grande e dall’accesso più facile, soprattutto dopo la chiusura dello scalo ferroviario di Montebelluna (1993). Questo scalo, a differenza del precedente, era prediposto per lo scarico dei carri ferroviari tramite camion attrezzati (in gergo "coccodrilli"), che facevano da spola tra lo scalo e le fabbriche.


Il lavoro nello scalo, dopo molti anni di piena attività, ha iniziato a scemare negli anni 2000 fino all'ultimo treno merci partito dalla stazione nel 2008. La sua definitiva chiusura (con lo "slaccio" dalla rete ferroviaria) è avvenuto nel 2011.


Negli ultimi anni la stazione è stata soggetta a continue interruzioni di circolazione dei convogli per la realizzazione dei lavori di elettrificazione della linea Treviso-Feltre-Belluno.


Strutture ed impianti

La stazione ha 2 binari passanti. Nell'edificio è presente un bar-edicola, una biglietteria automatica e una sala d’aspetto. La stazione è dotata di un ampio parcheggio adiacente al Fabbricato Viaggiatori.


La gestione del traffico ferroviario è gestito da un banco ACEI, telecomandato dal DCO Mestre postazione Cadore.


In passato, la stazione disponeva di 3 binari di circolazione, 1 binario coperto e 2 binari tronchi per lo stazionamento dei vagoni merci (ancora presenti, dove ora sorge il parcheggio della stazione). Lo scalo ferroviario disponeva di 4 binari tronchi.


Movimento

La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto.



Il traffico passeggeri è abbastanza sostenuto, dato che la stazione è il punto di riferimento ferroviario dei comuni dell’alto trevigiano. L'impianto è infatti servito dai treni regionali con destinazioni Belluno, Calalzo di Cadore, Montebelluna, Padova, Treviso-Venezia, Castelfranco Veneto e Vicenza.


La stazione vede una forte affluenza nelle fasce pendolari, dato che il maggior numero dei viaggiatori sono studenti che si recano negli istituti superiori della zona e nelle università di Venezia e Padova.



I borghi del gusto lungo le strade ferrate


Borghi d'Europa sviluppa il Percorso Internazionale Le Ferrovie non dimenticate, occpandosi dei borghi del gusto lungo le strade ferrate.

Cornuda è stata inserita nelle tappe del Percorso e propone alcuni spunti interessanti.





" Tanto per dirne una – osserva Renzo Lupatin, giornalista- ci soffermiamo volentieri al Caffè della Stazione di Cornuda, dove è possibile assaggiare un ottimo caffè Illy, accompagnato dalla simpatia delle signore addette all'accoglienza e da croissants artigianali d'eccellenza".


L'ambiente è caldo e avvolgente : il caffè ha l'edicola ed è possibile immergersi nella lettura.

L'ambientazione gradevolmente vintage fa assomigliare il locale ad una delle caffetterie piemontesi.


Ma poi vi sono gli aperitivi (ottima la scelta dei vini) e l'area delle degustazioni.

Una scelta ampia di tramezzini di propria produzione (niente a che fare con le tirature......

industriali), panini....., con una scelta accorta e competente dei cibi.


Insomma, vi accorgerete che la sosta gustosa, valeva proprio la pena !

sabato 15 febbraio 2025

I Borghi della Storia, Città e Borghi di Fondazione : Candiana (Padova) - La Via dei Norcini : i salumi artigianali di Antonio Rossetto


 


 Uno dei temi al centro del Percorso I Borghi della Storia riguarda le Città e i Borghi di Fondazione. Candiana è stata inserita nella rete e verrà 'letta' secondo le diverse chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa.




"Candiana ha visto sorgere parte del suo attuale corpo centrale durante l'epoca fascista, a partire dal complesso parrocchiale (prima Casa del Fascio), ma soprattutto da una delle sue vie principali, Via Borgo (già Borgo Littorio) inaugurata nel 1938 dal Duce in persona. Zona paludosa, fu infatti completamente bonificata e vi furono costruite una strada e un'intera via con 27 abitazioni bifamiliari che favorirono il graduale abbandono e la scomparsa degli ormai malsani casoni, le tipiche abitazioni contadine con il tetto di paglia, il pavimento di terra battuta e le pareti in pietra o prevalentemente in canne intonacate con argilla e fango. Proprio all'inizio di Via Borgo è rimasto intatto nella sua forma originaria un fabbricato a forma curvilinea, ora abitato, che fino alla fine degli anni '50 ospitava un laboratorio di filatura e tessitura per la produzione di tappeti e il confezionamento di tessuti di lana. "

Il giornalista Renzo Lupatin ha presentato il Borgo Rurale dei Fratelli Gonzato (Vigonza) e il BorgoLittorio di Candiana, alle giornate di informazione de 'Il Cammino delle Identità', che  si sono svolte a Musile di Piave (Antica Trattoria alla Fossetta) e Torviscosa (UD).

Nell'occasione, per il Percorso Internazionale La Via dei Norcini, sono stati offerti in degustazione   salami artigianali dell'Azienda Antonio Rossetto, Società Agricola L'Isola del Gusto (via 20 aprile 1944, Padova,Terranegra.

"Quando il sapore racconta una storia di tradizione e amore, ogni fetta diventa un momento speciale da condividere con chi ami Il nostro salame artigianale porta in tavola l’essenza della famiglia e il gusto autentico di un tempo". Così Tiziana e Giovanni.


giovedì 30 gennaio 2025

DEGUSTAZIONI A MILANO: “AUTOCTONO SI NASCE” BY GOWINE

 



All’Hotel Melià di Milano si è svolta la sedicesima edizione del banco di degustazione “Autoctono si nasce”, organizzato e promosso da Gowine, momento di celebrazione della cultura del vitigno autoctono e rivolto a stampa, operatori del settore ed enonauti.

Gowine Editore pubblicò anni fa un libro intitolato “Autoctono si nasce”, privilegiando quindi la valorizzazione di tali vini, dei loro terroir d’appartenenza e dei vignaioli che lavorano con passione.

All’evento al Melià erano presenti circa 75 tipi di vitigni autoctoni del Belpaese, suddivisi tra produttori presenti ed etichette nella selezionata parte Enoteca, oltre ai vini e prodotti tipici del CONSORZIO COCCONATO RIVIERA DEL MONFERRATO (Barbera, Bonarda, Nebbiolo).

La redazione della Testata Giornalistica Borghi d’Europa, da sempre attiva nella comunicazione dei vitigni autoctoni nel proprio percorso d’informazione “Eurovinum, I paesaggi della Vite e del Vino”, ha partecipato all’evento all’Hotel Melià, trovando molto interessanti i seguenti vini:

-        Il Fumin, il Mayolet e il Torrette Superiore della Linea Miniera (70% Petit Rouge, 20% Fumin e 10% Cornalin) di Cave Des Onze Communes di Aymavilles in Valle d’Aosta,

-        dalle colline trevigiane di Refrontolo il Prosecco Brut Docg le Rive, il Verdiso Frizzante e l’incrocio Manzoni 2023 di Colvendrà,

-        da Corno di Rosazzo in Friuli (Ud) il Pinot Grigio Bio 2023, la Malvasia Doc Isonzo Bio 2023, il Friulano Slalom Gigante Doc Friuli Bio 2023 (da 20 biotipi di Uva Friulano), il Refosco 2018 e il più raro Pignolo sempre 2018 di Adriano Gigante,

-        il Timorasso Brut Metodo Classico 24 mesi sui lieviti, il Timorasso 2023 e quello Riserva 2021 di Mandirola Vini di Casasco (Al),

-        il Timorasso Derthona 2023 dell’Azienda Agricola Mombisaggio di Tortona (Al)

-        le diverse espressioni di Vernaccia Nera di Serrapetrona di Terre di Serrapetrona dell’omonima località marchigiana,

-        dall’Abruzzo, il Pecorino,la Passerina e il Montepulciano di Pasetti Vini di Francavilla al Mare (Ch)

-        l’Aglianico, la Coda di Volpe, il Fiano e il Greco di Tenuta Del Meriggio di Montemiletto (Av)in Campania

Nella parte Enoteca invece apprezzati il Sicilia Cattarratto Metodo Classico Extrabrut 2020 di Alessandro di Camporeale (Pa), il Nettuno Bianco Dop Cacchione 2023 e il Nettuno Bianco Dop Neroniano 2023, 100% uva Bellone di Divina Provvidenza di Nettuno (Rm), il Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Classico Utopia 2020 di Montecappone di Jesi (An), il Colli Orientali del Friuli Friulano 2023 e il Colli Orientali del Friuli Malvasia Lo Speziale 2023 di Scubla di Premariacco (Ud) ed infine la Barbera d’Asti Tenaglia 2020 di Tenuta Tenaglia di Serralunga di Crea (Al).

In alto i calici!

 


domenica 5 gennaio 2025

La Via delle Buone Cose - La Pasticceria 900 a Susegana e la ricetta della pinsa veneta


 

Il giornalista Luigi Veronelli aveva dedicato alle Buone Cose, una delle sue guide più importanti.

Gli 'indirizzi di gola' hanno così rappresentato per i comunicatori e i giornalisti di Borghi d'Europa una indicazione e una strada da perseguire.

Secondo lo stile veronelliano, le scelte degli indirizzi avviene con visite in incognito e plurime, al fine di garantire l'autenticità delle scelte stesse.

Così, per la Via delle Buone Cose, una delle tappe del gusto è stata la Pasticceria Novecento a Susegana.

I giornalisti di Borghi d'Europa hanno deciso di costruire con Andrea Casagrande un itinerario  che copre tutto il 2025, per iniziative dedicate  al Territorio del Distretto Commerciale Antiche Terre.

Dopo i servizi informativi di Giallo Zafferano (Mondadori Media) sui panettoni artigianali di Pasticceria 900, l'itinerario tematico prevede una tappa su uno dei dolci della tradizione veneta ; la pinsa.

"E’ un dolce tradizionale veneto che si prepara nel periodo autunnale e anche durante le festività Natalizie e per il periodo della befana. Infatti è usanza mangiarlo durante i falò nella sera dell’epifania con il tradizionale vin brulè. E’ un dolce rustico, con ingredienti poveri, magari usando avanzi di frutta secca ma il risultato è un dolce molto saporito e gustoso. Essendo una ricetta popolare ogni famiglia, ogni zona ha la sua ricetta."

https://blog.giallozafferano.it/cucinoperpassione/pinza-ricetta/





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