Nell’antica Repubblica di San Marino, situata al centro-nord della penisola Italiana tra le regioni Marche ed Emilia Romagna, la coltivazione della vite è sempre stata presente grazie alla conformazione dei terreni - composti da argille, arenarie calcaree e conglomerati - ed alle particolari condizioni pedoclimatiche che esaltano le caratteristiche organolettiche delle uve. La prima documentazione storica che testimonia l’importanza della vite risale infatti al XIII secolo. Nel XVIII secolo, nel primo Catasto Rustico della Repubblica e in alcuni documenti ufficiali che ci permettono di ricostruire la storia dell’enologia di San Marino, venivano elencati anche le superfici destinate alla viticoltura ed i principali vitigni coltivati fra i quali il Canino Bianco, il Biancale, il Trebbiano, il Moscatello Bianco e Nero, l’Aleatico, l’Albana e il Sangiovese.
Attualmente il principale vitigno a bacca rossa coltivato a San Marino è il Sangiovese, una cultivar che è tra le prime dieci varietà maggiormente coltivate nel mondo. Non è possibile identificare con certezza l’iniziale zona di origine di questo antico vitigno che si affermò con il nome di sanguis Jovis (sangue di Giove), recenti studi genetici hanno suggerito che sia il frutto di un incrocio fra il Ciliegiolo e due varietà campane, il Calabrese Montenuovo e il Palummina Mirabella.
Il termine Sangiovese definisce un gran numero di varietà o cloni. Gli studi ampelografici, compiuti dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto, hanno distinto il vitigno in due grandi gruppi, che si differenziano per la maggiore o minore grandezza dell’acino: il Sangiovese Grosso -del quale fanno parte il Brunello di Montalcino, il Sangiovese di Lamole, il Sangiovese Romagnolo, Il Sangiovese Marchigiano - e il Sangiovese Piccolo – dal quale, ad esempio, si produce il Morellino di Scansano.
Il Sangiovese, di color rosso rubino, pur nelle sue diverse espressioni e peculiarità, evidenzia all’esame olfattivo profumi prevalentemente orientati ai frutti rossi - amarena, prugna e mora - e il caratteristico aroma della viola. Con l’evoluzione il bouquet olfattivo offre sentori di fiori secchi, buccia d’arancia, liquirizia, tabacco, caffè, cuoio e per la maturazione in legno anche note speziate di cannella e vaniglia. Vinificato in purezza sa dimostrare una ricca dotazione tannica in equilibrio con l’acidità ed una buona struttura.
Una visita alla scoperta del territorio di San Marino ci consentirà di apprezzare una produzione vinicola di nicchia che comprende anche il pregiato Tessano di San Marino I.O.1 ottenuto dalla vinificazione delle migliori uve di Sangiovese. Un vino eccellente, punta di diamante del Consorzio Vini San Marino, che viene posto ad affinare in tonneaux di rovere francese per 18 mesi e successivamente per 12 mesi in bottiglia. Un vino che ben si accompagna ad una cena di carne. Da provare nelle fredde giornate d’inverno con polenta condita con sugo di carne e salsiccia e Formaggio di Fossa di San Marino.
Un grande vitigno, dalle tante anime, in grado di interpretare al meglio le caratteristiche del terroir da cui nasce.
Antonella Pianca
1L'attributo Identificazione di Origine (ufficialmente Marchio di Stato ad Identificazione di Origine) viene usato nella Repubblica di San Marino con significato equivalente alla dicitura D.O.C. e D.O.C.G. in Italia, per tutti i vini prodotti a San Marino. Il marchio viene attribuito dal Consorzio Vini Tipici di San Marino.
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