La scelta di inserire Codognè nei
percorsi del progetto Grandi Storie di Piccoli Borghi, si collega
alla varietà dei temi che l'iniziativa chiama in causa : i percorsi
della fede (le Chiese) ; le architetture civili ( le ville venete :
Abitare la Storia) ; le aree naturali e i palù (Aquositas) ; le
produzioni enogastronomiche ( la mela cotogna).
Un viaggio del buon e bello vivere, che
conoscerà nel 2016 un percorso particolare anche dal punto di vista
enogastronomico.
Codognè
Il toponimo "Codognè" ha
origine dal latino cotognetum, dovuto alle piantagioni di melo
cotogno che fiancheggiavano l'antica via romana che, passando per
Codognè, collegava Oderzo a Ceneda.
Nel medioevo la località veneta fu
centro di un'attiva comunità benedettina. Tra XVIII e XIX secolo
Codognè ricorda che sostarono sul suo territorio Napoleone, in
transito durante la battaglia dei Camolli, e Ugo Foscolo, ospite a
Villa Toderini, luogo di composizione di alcuni sonetti.
Il territorio di Codognè, fertile e
perciò in vasta parte agricolo, va ricordato per la presenza di
diversi corsi d'acqua e di risorgive, ascrivibili al peculiare
paesaggio dei palù tra Livenza e Monticano, di cui Codognè è il
fulcro, assieme a San Fior di Sotto e Zoppè.
I palù sono paesaggi naturali tipici
di alcune aree pianeggianti tra Veneto orientale e Friuli.
Il termine palù, di antichissima
tradizione in diverse aree, è un plurale metonimico che definisce le
aree acquitrinose, umide e prative dove cresce il palù, termine
singolare che definisce popolarmente un'erba appartenente al genere
carex.
I palù sono aree di risorgiva, di
grande fertilità ma inadatte al lavoro agricolo: in passato sono
state luoghi di raccolta, ma tenute sempre ai margini, in quanto
inabitabili, impenetrabili se non per manutenzione o per portarne
fuori palù (carex) e legname, data la presenza di zone boschive e di
siepi attorno ai prati. I palù hanno sede in aree di dimensioni
piuttosto contenute, dislocate ai margini di aree agricole, perlopiù
nella fascia mediana della pianura veneto-friulana, dove le acque
sotterranee, scendendo dalle prealpi, incontrano un limite argilloso
oltre il quale non possono andare, costrette così a emergere in
polle di risorgiva.
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