domenica 29 dicembre 2019

Ittiturismo “In Marinetta”…non solo cibo, ma vera “Sea Food Passion”


Turismo enogastronomico

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“In Marinetta” è attività di ristorazione di livello all’insegna della passione e per la cucina e per il suo territorio: il paradiso del Delta del Po veneto. Le preparazioni suggerite da In Marinetta si identificano con i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e gli orti sabbiosi siti nelle terre del Delta, tipici per freschezza e sapidità uniche che, trasformate dalle sapienti mani e dalla fervida fantasia dello Chef Executive Alessio Bottin, valorizzano al meglio, stagione per stagione, il patrimonio della natura circostante. Le ingegnose opere di bonifica hanno reso il Delta del Po fertile, creato un’ottima economia agricola e una fiorente attività di pesca, facendolo così divenire un distretto ittico, tra i più importanti d’Europa, riconosciuto dal “Mab Unesco” come “Riserva della Biosfera”.

Isi Coppola è il ”deus ex machine” dell’In Marinetta e con innata “sea food passion” – coadiuvata dallo chef Alessio e dalla maître Ilaria – sceglie i prodotti della terra, rispettandone i tempi giusti per godere appieno della migliore unicità – e il pescato del giorno – recuperato là dove le acque del grande fiume (Po) incontrano il mare – presentando così, squisiti menù che si possono assaporare nell’elegante, ampio salone con veranda dotata di caratteristico “bilancione” esterno (per la pesca, detto padellone o trabucco) ma anche stando comodamente assisi nella terrazza panoramica o nel Bistrot del mare, per godere, a fine giornata, dei tramonti bellissimi che si riflettono sull’acqua, magari “cicchettando” tra amici sorseggiando un venetissimo Spritz, un buon calice di vino con un occhio di riguardo per le produzioni italiane, in particolare per quelle che parlano di territorio, o una dissetante birra artigianale, magari la bionda Arsura (4 gradi e mezzo) una lager del birrificio artigianale friulano “620 passi”, chiara leggera, molto beverina.  Isi Coppola, sempre perfetta padrona di casa, è molto attenta alla scelta dei vini da abbinare alla pluralità gastronomica dei menù che propone: da quelli provenienti da zone costiere e vulcaniche, valorizzando i tanti vitigni dal “terroir” spesso dimenticato (l’identità per Isi viene prima di tutto…) perché in questo modo si può assaporare qualcosa di unico… Un posto di rilievo è dedicato alle “bollicine” da uve italiane, anche insolite, provenienti da tutte le regioni (e non mancano quelle francesi) e ai vini “naturali” e “non filtrati”, tutti si abbinano magnificamente ai piatti suggeriti e preparati dallo chef Alessio.
L’“Associazione Borghi d’Europa” ha promosso presso l’Ittiturismo In Marinetta, un incontro con giornalisti del settore – invitati per l’occasione in qualità di “tester”- per valutare l’offerta culinaria, la professionalità e le competenze dello chef Alessio e del suo staff, nell’imminenza delle feste di fine anno. Il benvenuto – tra riprese televisive e interviste – è a base di anguilla nostrana (debitamente “sgrassata” con un procedimento particolare e quanto meno efficace) appoggiata su una base di polenta bianca e decorata con gocce di succo di melagrana, accompagnata dalla “Fipa”, birra rossa, sempre della “620 passi” della Laguna di Marano (UD) una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo. La gentile Isi, presenta l’”entrée”, composta da un tris di classici “saor”, alla veneziana (unione di cipolla, uvetta e pinoli): uno con sarda di Pila (tipica della zona del Polesine) con cipolla bianca di Rosolina, uno di canestrelli con cipolla dorata di Chioggia e il terzo, di “zucca violina” con cipolla di Tropea. In abbinamento: “bollicina” chardonnay Calepino “100% non dosato” metodo classico Castelli di Calepio, del Valcalepio BG (tra l’Oglio e l’Adda); colore giallo paglierino, perlage fine e persistente, profumo fruttato, fresco ed invitante è ottimo come aperitivo e con crostacei e molluschi. Davvero speciale per detta entrée. In attesa del piatto principale, degustazione – graditissima – di “ostriche rosa de Tarbouriech” presentata dal referente Alessio Greguoldo, che spiega come avviene l’allevamento innovativo da cui risulta un eccezionale prodotto, di altissima qualità, dal guscio pulito e privo di parassiti, con carni consistenti dal sapore impareggiabile. Allevate nel mare Mediterraneo col metodo “a sospensione”, le ostriche rosa sono attaccate a funi, dosandone l’esposizione all’aria e al sole, simulando così l’alternanza delle maree, per un periodo di ben 36 mesi. E’ il momento del protagonista: il risotto alle vongole veraci lavorato ad arte dallo chef Alessio: da riso Carnaroli Delta del Po IGP (pregiato prodotto delle terre alluvionali e salmastre del rodigino in cui è coltivato) questo riso tiene ottimamente la cottura: ha gusto lievemente sapido, è ottimo con il pesce, specie con le vongole… Nel caso, queste, sono fornite da Ivan Padovan (anche socio dell’In Marinetta) AD della Soc. agricola “Regina” allevamento di vongole veraci di laguna e di lupino di acqua di mare (nella zona del basso Polesine): Ivan spiega che l’approvvigionamento del seme, trattato e gestito, porta alla migliore tipologia di vongola – depurata e non spurgata – con notevoli risultati qualitativi per dimensioni e gusto…. Il risotto con i succulenti  molluschi, è ornato con minuscolo rametto di timo e un filo d’olio, appunto allo stesso delicato sentore. Lo accompagna una Albana Santa Lucia, DOCG secco, vino “bio dinamico” colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati, al naso fine e intenso, con note fruttate, floreali e speziate; è rotondo e morbido, con lunga persistenza e finale leggermente minerale. Anche da meditazione. Ideale per piatti di pesce saporiti, al forno e al cartoccio, crostacei, frutti di mare, risotti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Per terminare in dolcezza, Isi propone una crema così detta “belga” da classica ricetta della nonna (dessert assolutamente italiano, meglio, napoletano) delizioso mix tra creme caramel e panna cotta: cottura a “bagnomaria”, corretto con un pizzico di caffè e di cacao, servito su guscio di frolla, con lamponi, posati su yogurt greco… Altra dolce proposta, un panettone chiamato “veneziana” è della tradizione polesana (del panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro RO) contornato da mascarpone a forma di “spumino” con una, davvero notevole, “mostarda di mele cotogne” (direttamente dalle cucine dell’In Marinetta)… Altre specialità della Casa che Isi consiglia di gustare in questo periodo dell’anno, sono: “cotechino e baccalà” (made in follia dello chef Alessio – parole di Isi…-) piatto della tradizione e dell’innovazione nel rispetto del territorio (presentato con successo al Festival del baccalà) realizzato con riduzione di acqua di ostriche e accompagnato da flan di spinaci e patate, con rafano fresco; abbinato a fresche bollicine o, preferendo, con una birra artigianale nera, l’Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 ultima arrivata di casa “620 passi”,  svezzata proprio per le prossime feste natalizie. Altra proposta – da non perdere – la “guancetta di maialino del Delta” (da piccoli suini allevati in zona allo stato semi brado) carni brasate al Moscato Giallo dei Colli Euganei e capesante dell’Alto Adriatico, pietanza che ha raccolto importanti consensi a Golosaria (evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche italiane che si svolge in autunno a FieraMilanoCity) accompagnato da un “Fortana del Bosco Eliceo Frizzante 2004”, il re delle sabbie (vino autoctono della Doc della zona Bosco Eliceo, a ridosso dell’Adriatico, tra il Po di Goro a nord e Ravenna a sud) appena tannico, sapido e fresco, si abbina ai salumi tipici ferraresi come la Salamina da sugo e anche a anguilla e fritture; per gli appassionati della birra, raccomandata la Cortona Belgian “620 passi” (ale rossa 6°,4) davvero speciale, come giustamente la decanta a pieno titolo il titolare del birrificio friulano, Roberto Regeni. Sempre perfetta!
(GfL)
In Marinetta Ittiturismo Sea Food PassionVia Po di Levante, 2a – 45010 Rosolina RO
Aperti tutto l’anno tranne gennaio e febbraioTel. 3450318387 – www.inmarinetta.it Prenotazioni: thefork.it

mercoledì 25 dicembre 2019

La Pro Loco Valli del Natisone a Borghi d'Europa : il racconto di Antonio De Toni




Antonio De Toni presidente Pro Loco Nediške Doline–Valli del Natisone: la parte orientale del Friuli Venezia Giulia, zona straordinaria dal punto di vista naturalistico, con la (rara) peculiarità di totale assenza di PM10 (polveri sottili) al di sopra dei 1000 metri di altezza (certificazione Uniud) quindi nessun inquinamento da idrocarburi, cosa di cui il pres. De Toni è orgoglioso. Molta acqua in zona - fiumi straordinari come il Natisone, la cascata di Kot (comune di San Leonardo vicino a Cividale del Friuli) - zone famose per la storia – dalla prima guerra, alla guerra fredda – per la cultura latina e quella slava: due mondi, due economie e due modi di interpretare il rapporto tra cittadini e Stato: qui a occidente la democrazia e di là, a oriente, il socialismo e il comunismo. Importantissima la gastronomia, con contaminazioni da elementi slavi: la nota “gubana” tipico dolce delle valli del Natisone a forma di chiocciola, il dolce della festa a base di pasta dolce lievitata, con ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone e il tutto cotto al forno; oltre alla minestra tipica, a carne e verdure a Km. zero e, per il vino, basta un nome: Collio! 
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sabato 30 novembre 2019

La campagna d'informazione sul pesce d'acqua dolce di Alessio Tonini


 



La Società agricola di Itticoltura Tonini nasce, ormai una ventina di anni fa, grazie alla passione e alla lungimiranza di Alessio Tonini vero punto cardine dell'azienda che, in breve tempo, ha saputo affermarsi prepotentemente nel settore ittico diventandone leader di mercato.
Ci troviamo in Veneto e più precisamente nel comune di Breda di Piave in provincia di Treviso; l'azienda è nata sulle ceneri di una precedente attività che Alessio ha rilevato e rammodernato e si occupa in via principale dell'allevamento di trote nella varietà salmonata.
“Ci vantiamo di essere dei veri e produttori made in Italy; il nostro pesce, infatti, è perfettamente rintracciabile in ogni momento del suo ciclo e possiamo garantire sulla provenienza e qualità del prodotto senza ombra di dubbio. L'origine controllata della nostra trota ci ha consentito di riportare in auge (e sulle tavole dei buongustai) un prodotto ittico per molto tempo accantonato in seguito all'invasione di mercato di pesci di provenienze lontane, ma incerte talune volte privi delle certificazioni necessarie a livello sanitario e di qualità.”
"Il nostro concetto di sostenibilità è semplice: è nostra ambizione riuscire ad implementare la nostra attività produttiva utilizzando ciò che l'ambiente circostante ci autorizza a fare. "
La sostenibilità
Quando parliamo di sostenibilità, quindi, ci riferiamo in primo luogo al mantenimento del pieno rispetto dell'ambiente che ci ospita ed in secondo luogo al benessere del prodotto ittico durante tutto il suo ciclo di vita. La sostenibilità ambientale viene perseguita adottando importanti accorgimenti affinché la nostra produzione non nè invasiva nè deleteria per l'ambiente che ci ospita. Per questo motivo diamo grande importanza ed attenzione, ad esempio, all'acqua che utilizziamo nei nostri allevamenti. Grazie alla presenza di alcune falde acquifere che sgorgano a pochi chilometri dalla nostra azienda utilizziamo esclusivamente acqua di risorgiva che non va a compromettere in alcun modo l'ambiente circostante. Per quel che riguarda, invece, la sostenibilità riferita al benessere del prodotto, ci riferiamo alla grande cura che mettiamo quotidianamente nella pulizia delle vasche e nell'alimentazione del pesce per la quale ci affidiamo a produttori specializzati che utilizzano materie prime di qualità elevata e ci preparano miscele specifiche a seconda del momento del ciclo di vita del pesce. La nostra politica aziendale ci impone la non esasperazione del nostro ciclo produttivo; dedichiamo il tempo necessario alla crescita del prodotto senza voler bruciare le tappe per un beneficio economico maggiore e soltanto così facendo il nostro lavoro non va a compromettere delicati equilibri ambientali troppo spesso dimenticati. Il risultato finale della nostra attività ci consente di consegnare al mercato nazionale ed internazionale un prodotto genuino, sano e gustoso da cucinare come si preferisce; il nostro pesce può essere proposto al forno o in padella ed ottimo sotto sale come il branzino. Per l'esaltazione delle carni ed assaporarne il gusto fino in fondo la semplicità di cottura è la scelta migliore senza abusare di aromi e spezie che ne coprono parzialmente il gusto delicato, ma deciso.
Il racconto
Allevamento di trote
Il nostro allevamento si trova in una zona ricca di risorgive; uno spazio punteggiato di fiumiciattoli e ruscelli caratterizzati da acque fresche e pulitissime. In questo contesto naturale d'eccezione si inserisce la nostra passione infinita per un lavoro che si tramanda di padre in figlio e che si evolve quotidianamente verso un'evoluzione tecnologica di tutto rispetto messa al servizio dell'ambiente e del consumatore. Oltre al controllo continuo ed accurato da parte dei veterinari che accertano le condizioni igieniche ottimali, sono gli uomini dell'azienda che spendono il loro occhio esperto per garantire il buon funzionamento dell'attività. Gli animali vengono seguiti con professionalità e cura dalla fase di avanotteri fino alla pesca finale; l'allevamento si contraddistingue per un bassa densità di trote, garanzia del benessere del pesce che si trasforma in una qualità ineccepibile, per la frequente rotazione e pulizia delle vasche, per la continua ossigenazione delle acque e per un controllo maniacale sulle miscele proposte come cibo alle trote stesse. Il prodotto finito, certificato da un punto di vista sanitario, giunge freschissimo sui mercati nazionali e nel piatto degli avventori finali; solide realtà di ristorazione locale ne hanno fatto una materia prima di punta per i loro migliori menù.
Specialità salmonate
Protagonista indiscussa dei nostri allevamenti è la trota, un pesce di acqua dolce che appartiene alla famiglia dei salmonidi. La trota è un pesce sentinella poiché vive e si riproduce soltanto in ambienti salubri con acqua pulitissima, fresca e ossigenata. Grazie alle sue caratteristiche la nostra trota presenta una livrea colorata con sfumature cangianti e può raggiungere dimensioni di tutto rispetto (la taglia massima, generalmente, non va oltre i 7 kg). Conosciuta con il nome di trota iridea o trota arcobaleno,il pesce ha le carni lievemente rosate ( conseguenza dell'alimentazione a base di crostacei) e si adatta molto bene all'allevamento in acqua dolce ove raggiunge anche picchi riproduttivi interessanti. Grazie alla compattezza delle carni, alle buone capacità nutrizionali e alla facilità di cucina è un prodotto decisamente richiesto sul mercato; i filetti freschi possono essere cucinati al forno o in padella mentre un'evoluzione interessante del prodotto si ha verso l'affumicatura dello stesso che viene realizzata a basse temperature e regala al palato gusti nuovi e stuzzicanti. Oltre al consumo di trota salmonata, il pubblico appare interessato anche a preparazioni gastronomiche derivate che hanno come base le uova del pesce e a gustosi paté che rappresentano un complemento esotico alle classiche tartine da aperitivo. La trota salmonata è un prodotto facilmente cucinabile; consumato da solo o rielaborato in sughi per una pasta asciutta assai gustosa è adatto a grandi e piccini ed è un ottimo alleato nel processo di crescita dei bimbi.
Acquacoltura in acque dolci
Il core business della nostra attività è l'acquacoltura in acque dolci. Volendo semplificare ed entrare nel dettaglio la nostra azienda si occupa di porre in essere molteplici attività (ben distinte e separate dal concetto di pesca) atte a realizzare un allevamento ittico in acqua dolce.
Il core business della nostra attività è l'acquacoltura in acque dolci. Volendo semplificare ed entrare nel dettaglio la nostra azienda si occupa di porre in essere molteplici attività (ben distinte e separate dal concetto di pesca) atte a realizzare un allevamento ittico in acqua dolce. Benché tali attività siano assai antiche, è soltanto a partire dal terzo millennio che la nostra attività acquisisce via via importanza primaria nel contesto sociale in seguito alla crescente domanda di pesce da parte dei consumatori alla quale la pesca in acque libere non riesce a fornire una risposta soddisfacente. L'acquacoltura in acque dolci è la risposta alle esigenze di mercato nella piena salvaguardia delle risorse marine; in ottemperanza ad una rigida giurisprudenza che regola l'attività nello specifico l'allevamento ittico ha senza dubbio un minor impatto ambientale rispetto alla pesca e consente di tutelare il consumatore ( grazie all'evata qualità del prodotto) e l'ambiente circostante. Il nostro allevamento ittico è di tipo intensivo ed è realizzato con l'ausilio di ampie vasche alimentate da acque risorgive che danno garanzia di salubrità; il ciclo di vita del pesce viene accompagnato da un'alimentazione di tipo artificiale personalizzata in relazione all'età del pesce e alle sue esigenze. Le fasi del ciclo ittico sono accompagnate nel pieno rispetto dei tempi dettati dalla natura e senza esasperazione dei processi. Le nostre vasche sono periodicamente sottoposte a controlli sanitari rigidissimi; il nostro pesce vive in un ambiente igienicamente ineccepibile, sottoposto ad alimentazione controllata e non è in alcun modo soggetto a somministrazione di medicamenti e antibiotici. Il prodotto finale è un pesce del tutto simile al pescato per valori nutrizionali, quantità di grassi e Omega 3; la consistenza delle carni è buona ed risulta gustosa al palato. Al termine del ciclo di vita il pesce è pronto per essere immesso sul mercato; riforniamo quotidianamente mercati italiani ed internazionali e stiamo lavorando per realizzare all'interno della nostra azienda un laboratorio di trasformazione del pesce per poter rivendere anche prodotti lavorati.
La trota è buona e fa bene
La trota iridea garantisce numerose virtù per la salute dell’organismo. Si tratta precisamente di un alimento ricco di proteine, potassio e ferro. La varietà di ricette rende questo alimento uno dei cibi più gustosi a tavola, grazie ai suoi benefici e valori nutrizionali. La trota è un pesce d’acqua dolce appartenente alla specie dei salmonidi. Il suo aspetto ricorda molto il salmone, ma a differenza di quest’ultimo, la bocca della trota è leggermente più grande. Le pinne invece sono più corte e la dimensione del corpo è più piccola. Si trova in Europa, ma anche in Africa, in America Settentrionale e nelle zone nordiche dell’Asia. Non si tratta di un pesce indolente, infatti questa specie ha l’abitudine di spostarsi costantemente da una zona all’altra senza alcun tipo di problema. In realtà, non tutte le trote sono uguali. Quest’ultime, infatti, possono presentarsi con una fisionomia differente in base al loro sviluppo. Occorre quindi imparare a riconoscerle attraverso delle semplici caratteristiche. Precisamente, durante la giovane età il corpo della trota iridea si presenta snello ed allungato, mentre una volta che raggiunge l’età adulta, la fisionomia cambia diventando più massiccia e robusta. Questi pesci sono particolarmente noti per essere dei perfetti predatori, costantemente affamati.
Generalmente, la trota iridea si ciba di insetti, rane, vermi, ma all’interno della sua dieta vi possono essere anche altri pesci. Le trote di allevamento invece hanno un’alimentazione leggermente differente, poiché tendono a cibarsi di qualsiasi cosa commestibile che si trova all’interno dell’acqua e di mangime. Quest’ultimo è composto da farine animali. In particolare, è a base di crostacei. Quali sono dunque le proprietà nutritive della trota iridea? Le virtù di questo pesce sono tantissime. Ebbene sì, questa specie cela numerosi vantaggi e benefici per l’organismo più di quanto si possa immaginare. La trota iridea è un alimento ricco di proteine, le quali hanno un importante valore biologico. Non solo, il suo consumo assicura un’elevata quantità di ferro e potassio. Pertanto, questo alimento è particolarmente indicato per le diete ipocaloriche. Le virtù di questo pesce possono anche rivelarsi il rimedio ideale per contrastare gli stati di ipertensione.
In dettaglio, la trota è fra gli alimenti ricchi di vitamina D, ma vi sono anche la vitamina B1 e la vitamina PP. Non sono da sottovalutare i benefici della trota salmonata, grazie alle sue spiccate proprietà antiossidanti. Al contrario dell’altra specie, il colore della carne di questo pesce si presenta più rosa. Questa caratteristica è dovuta alla quantità di carotenoidi che vengono assorbiti dal mangime che viene fornito in allevamento. Dato che la trota iridea è consigliata per un regime alimentare ipocalorico, non resta che approfondire in dettaglio le calorie che vengono assunte dal consumo di questo pesce. Precisamente 100 grammi di trota equivalgono a circa 148 calorie. Gran parte delle sostanze che vengono assunte corrispondono ad acqua e ed è completamente priva di carboidrati. Nonostante le caratteristiche specifiche, distinguere le trote non è così facile come può sembrare. Vi sono però delle razze più comuni che si possono trovare in Italia. Prima fra tutte è la trota fario. Quest’ultima è fra gli alimenti più apprezzati, è diffusa nelle zone alpine all’interno di laghi, torrenti e fiumi.
Questo prezioso pesce non solo è noto per il suo sapore delizioso, ma assicura anche delle importanti proprietà. La trota sarda invece rispecchia le stesse caratteristiche, ma è maggiormente diffusa nelle zone del Centro Sud. Poi vi è anche la trota marmorata, detta anche “marrone” e la “trota del lago”, definita anche “carpione”. La trota iridea invece, viene chiamata anche “trota arcobaleno” ed è una specie americana molto riconosciuta in Italia nell’ambito della pesca sportiva. Questa specie si adatta facilmente agli ambienti. Riesce infatti a vivere tranquillamente in qualsiasi luogo. Un fattore molto importante però è l’ossigeno, poiché dev’essere più che sufficiente per il benessere di questo tipo di pesce. Nonostante ciò, la trota iridea si sta diffondendo rapidamente anche all’interno degli ambienti naturali. Essendo uno dei pesci più utilizzati negli allevamenti, il costo non è elevato. A renderlo un pesce particolarmente pregiato è una caratteristica ben precisa, ovvero la trota si trova esclusivamente all’interno di acque pulite e questo è un vero e proprio vantaggio per la salute del consumatore. Tuttavia, per eliminare completamente la presenza di eventuali batteri si consiglia di cuocerla accuratamente, evitando di consumarla cruda. Sono tantissime le ricette sulla trota iridea. La varietà più comune per gustare un piatto veloce e prelibato prevede di lessare il pesce ed unire del prezzemolo, limone e pepe. Per dare un tocco di sapore in più si può anche optare per la maionese.
https://dilei.it/benessere/le-proprieta-benefiche-della-trota/463995/
I Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa : Aquositas,Le Vie d'Acqua
Progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura', Patrocinio IAI
(Iniziativa Adriatico Jonica-Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale
nella Regione Adriatico-Jonica)


Via Sergente Massimiliano Davanzo, 42, 31030 Saletto-San Bartolomeo TV, Italia 

sabato 9 novembre 2019

La Formaggeria Da Ros a Carbonera



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel corso della realizzazione dei
Percorsi Internazionali de Le Contrade del Gusto, hanno visitato Carbonera,
per individuare i protagonisti de Le Vie del Gusto.

Marco Bigolin,nume tutelare del Mulino Terre Vive, ci aveva parlato di un paradiso
del gusto che si trova a Carbonera, la Formaggeria Da Ros.
La visita ci ha confermato le buone notizie.
La passione è quella che regge l'attività di Sante Mion e della moglie Dina,impegnati da
quasi 45 anni a selezionare i prodotti, con visite dirette e degustazioni mirate.
L'antico casoin di un tempo, che ha saputo rinnovare la propria vita, privilegiando
le eccellenze dei territori, introvabili nei banchi della grande distribuzione.
“Alla base del nostro lavoro ci stà sicuramente una grande passione, una curiosità
che non si è mai affievolita nel tempo.”

Fare impresa oggi non è facile.
“Perché è difficile fare impresa-osserva Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-,
ci sono infiniti oneri fiscali, adempimenti burocratici, cavilli normativi. Ci sono
incertezze e ambiguità nelle leggi, che impediscono di avere certezze, e che possono
produrre sanzioni, multe, spesso immeritate, spesso impossibili da evitare.
Ci sono costi di gestione altissimi. E ci sono banche che invece di aiutare strozzano.
E infine ci sono spesso consumatori distratti, che preferiscono posti senza né arte
né parte, supermercati, boutique di plastica, omologate e senza qualità. “

Chi sa scegliere un buon formaggio sa scegliere tutto il resto… ecco perché
la Fomaggeria Da Ros non è dedicata solo al formaggio, ma è  un luogo che
introduce alla conoscenza del mondo gastronomico. Le tradizioni e le novità sono
a disposizione di chi già le conosce o di  chi dispone di quella sensibilità giusta
a conoscerne nuove.

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L' Ombreria,il 'tempio' laico delle nostre tradizioni



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel corso della realizzazione dei
Percorsi Internazionali de Le Contrade del Gusto, hanno visitato Carbonera,
per individuare i protagonisti de Le Vie del Gusto.
Un salto all'Ombreria di Mignagola ha fatto scoprire una osteria delle nostre tradizioni
più autentiche . Andrea e la sua famiglia (i genitori Fabiana e Loris), propongono un
banco di cicchetti per davvero sontuoso,ove si ha soltanto l'imbarazzo della scelta.
Qui non siamo nell'epopea dello snack di regime : niente tramezzini simil-plastica,
niente polpette tutte uguali o avanzi di surgelazione marina.
E poi le scelte di vini del territorio,scelte meditate e di buon gusto.
A mezzogiorno una cucina semplice : abbiamo assaggiato una pasta al ragù d'altri
tempi e un hamburger di una delicatezza invidiabile.
E poi, e non ultima, l'atmosfera da osteria autentica, con avventori di tutte le età e di
tutte le classi sociali. Una osteria che è per davvero il tempio 'laico',ove si incrociano
le opinioni al di là delle differenze.
Tutto questo all'Ombreria è realtà.E scusate se è poco!

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sabato 19 ottobre 2019

La Via del Gusto a Carbonera



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel corso della realizzazione dei
Percorsi Internazionali de Le Contrade del Gusto, hanno visitato Carbonera,per
individuare i protagonisti de Le Vie del Gusto.

Le prime notizie su Carbonera risalgono all'anno 1000. Nel 1115 i frati cluniacensi
ebbero in dono il monastero di San Giacomo Apostolo. In una pergamena scritta il
21 marzo 1121 un certo Oderico di Carbonera era testimone di una donazione di
terreni fatta alla chiesa di Santa Fosca di Treviso. La chiesa di Carbonera faceva parte
della mensa vescovile di Treviso.
Il comune di Carbonera é percorso dai fiumi Melma, Piovensan, Rul, Mignagola,
Nerbon, Pulise, Rio Bagnon, Musestre, Musestrelle, Rivo le Fontane, Rivo Ghirada,
Rivo e Scolo la Peschiera. I percorsi di questi principali fiumi sono brevi e tranquilli,
senza sobbalzi vorticosi e nascosti da un'irrompente vegetazione di vario tipo.
Carbonera era attraversata dalle strade romane : Claudia Augusta Altinate,Postumia,
la via Ungheresca.

Il viaggio del Gusto è iniziato a Carbonera : il Panificio Sozza (inserito anche nel
Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie del Pane), la Formaggeria Da Ros
( con una selezione attenta ed appassionata di eccellenze del territorio), la Pasticceria
Daniele ( che propone dolci rigorosamente artigianali). Se volete degustare una cucina
personalizzata ma efficace, ecco l'Osteria Mediocre, con le sue proposte di carne.

L'origine del nome di questa località deriva dal latino "minor aquula" (da cui Mignagola)
che significa "filo d'acqua minore", rispetto agli altri fiumi che attraversano Carbonera.
A Mignagola fate un salto a La Nostra Pizza di Alvise Tomasi (inserito nel Percorso
Internazionale Le Vie della Pizza) o all'Ombreria, un paradiso dei cicchetti, con
un banco d'altri tempi. Bravo Andrea!

Pezzan : il nome di questa località deriva da pezze di terreno dissodate e ridotte
all'agricoltura lungo il fiume Melma. Qui potrete incontrare Pagotto Carni (Macelleria
Gastronomia Salumificio),dal 1950.

Il nome "Vascon" può avere varie origini. Vascon può derivare da "vasca" per le acque
raccoltevi, o da waso, d'onde vassallo, o da Guascone essendo "gu" uguale alla "v"
nei primi documenti. Così sarebbe stato un signore della Guascogna, al tempo dei Franchi,
il possessore e abitatore del castello o palazzo di Vascon, che diede vocabolo al paese.
Il viaggio del gusto ci segnala la Pizzeria il Leprotto, inserita anche nel Percorso de Le
Vie della Pizza.

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sabato 21 settembre 2019

'L'EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA' : Borghi d'Europa a Milano - Il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica )

Milano ospita dal 17 al 23 settemmbre la Settimana della Moda.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno scelto 'questa' settimana
per presentare ai colleghi della stampa turistica e culturale il Progetto L'Europa
delle Scienze e della Cultura, che spazia dal 28 agosto 2019 alla fine del 2020.
Il 28 agosto,infatti,la redazione di Borghi d'Europa ha intervistato ad Ancona
l'Amb. Fabio Piagliapoco, nella sede del Segretariato Permanente di IAI (Iniziativa
Adriatico -Jonica), raccogliendo il Patrocinio di IAI al Progetto L'Europa delle
Scienze e della Cultura.
“L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI)- osserva Renzo Lupatin,Presidentedi Borghi d'Europa-
è un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica.
La IAI ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri
degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.
Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina”.
La conferenza stampa ha messo in luce come Milano diverrà fra il 2019 e il 2020
la 'capitale d'informazione' del Progetto delle Scienze e della Cultura : tutti
i borghi e i territori della rete ( 30 borghi di oltre 15 Paesi e Regioni d'Europa),
presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al
centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti.
I 30 Borghi si organizzano per aree tematiche, i Percorsi Internazionali di Borghi
d'Europa,già presentati a Milano, nella sede del Parlamento Europeo nell'aprile del 2019.
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il Percorso I Mulini del Gusto e le Vie della Pizza, con le diverse 'tappe' in sei Paesi Europei.
Partner d'informazione dell'iniziativa due aziende venete : la F.lli Cuppone srl di Silea
(specializzata nella produzione di forni e attrezzature per la preparazione e la cottura della pizza.
La continua ricerca e sperimentazione di nuove apparecchiature, che sono tutt'ora il punto di forza dell'azienda, li ha portati a inventare e a brevettare le macchine e i forni che hanno rivoluzionato il modo di fare la pizza) e il Birrificio Bosco Fagarè di Cornuda (dalla passione di due fratelli che hanno sempre vissuto e lavorato in un bosco, nasce nel 2016 il Birrificio Artigianale "Bosco Fagarè".Dopo una lunga esperienza nel "fashion" hanno voluto trasferire il loro know how ad un settore nuovo ma legato alla natura ed hanno creato il brand "LA RÜ".Le origini non vanno dimenticate, così la nuova birra artigianale prende il nome dall'antico torrente "Ru Bianco" che nel bosco scorreva, mentre erbe bacche fiori radici e cortecce arricchiscono e rendono unico il gusto della birra bianca e della birra scura amalgamandosi con maestria a luppolo o malto attentamente selezionati. Si crea così "LA RÜ" una birra artigianale, innovativa, 100% naturale, senza additivi e coloranti chimici, non pastorizzata e quindi fragrante ed invitante.).

sabato 17 agosto 2019

Borghi d'Europa e le vie del gusto a Russi

Il B&B La Milzetta a Russi

 





Se volete alloggiare in un B&B ricco di storia e di suggestioni, vi suggeriamo La Milzetta, a Russi.

Villa padronale situata nella prima periferia di Russi, in località Borgo Milzetta. Crocevia per luoghi di interesse artistico quali Ravenna, Faenza, Brisighella e a pochi km sia dal mare che dalle colline Romagnole. 
La casa ha la classica struttura delle Ville Padronali di inizio 800 con un ampio parco di circa 6000 mq , fu fatta costruire dai Conti Milzetti di Faenza come residenza di campagna. Dopo varie ristrutturazioni, di cui l’ultima appena terminata, sono state ricavate 3 stanze con bagno privato da destinare a b&b.


I Conti Milzetti a Faenza
 
Palazzo Milzetti di Faenza, distrutto dal terremoto nel 1871, è stato ricostruito in forme neoclassiche e oggi è una casa-museo con decorazioni e ambienti originali. 
 
Palazzo Milzetti in origine era la dimora dei conti Milzetti, nobili faentini che acquistarono l’edificio nel 1602 dalla famiglia Medici. Palazzo Milzetti è aperto al pubblico come museo dal 1979 e vi si può visitare il pianterreno, con l’appartamento da scapolo del conte Francesco e, al primo piano, l’appartamento nuziale del conte e di sua moglie, il grandioso atrio ottagonale e il salone delle feste.
 
L’aspetto attuale, neoclassico, di Palazzo Milzetti risale alla fine del Settecento, quando fu necessario rimediare ai danni di un terremoto che lo aveva semidistrutto. Per Nicola Milzetti e suo figlio Francesco fu l’occasione di realizzare un palazzo magnifico. A questo scopo ingaggiarono i migliori artisti in circolazione, gli architetti Giuseppe Pistocchi e Giovanni Antolini che, insieme ai i pittori Felice Giani e Gaetano Bertolani, edificarono una splendida dimora, a misura dei suoi abitanti. Nel suo insieme, architettura ed apparato decorativo pittorico-plastico, Palazzo Milzetti è il più completo esempio del neoclassicismo faentino.


Palazzo Milzetti | Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna



Palazzo Milzetti | Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna
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venerdì 16 agosto 2019

La Fira di Sett Dulur a Russi e il bel e cot


"Nonostante si celebri da quasi 340 anni, la Fira di Sett Dulur di Russi, a mezza strada tra Ravenna e Faenza, nella Bassa Romagna, non ha perso il suo smalto e continua ad attiraredecine di migliaia di affezionati partecipanti.Nata nel XVII sec. come festa religiosa per rendere omaggio al culto della Madonna Addolorata, resa nell’iconografia popolare con il cuore trafitto dalle sette spade che ricordano i “dolori” della vita della Vergine, nel corso dei secoli si è via via accentuato l’aspetto laico e ludico di sagra paesana, con un aspetto predominante collegato alle eccellenze enogastronomiche del territorio ed in particolar modo il “bël e cöt”, il cotechino cioè.".
Così il giornalista romagnolo Massimo Tomassini scrive in FOOD AND SO ON (Cibo e Dintorni),la sua testata giornalistica, che racconta le eccellenze eno-gastronomiche del nostro bel paese, delle sue fiere e sagre, delle incantevoli città d’arte e dei borghi storici di cui è disseminato, con un occhio anche ad argomenti d’attualità.

Ma ritorniamo al bel e cot.
"Assomiglia a un cotechino, ma attenti a non definirlo tale perché i russiani doc potrebbero risentirsene. Stiamo parlando del bel-e-cot (in italiano ‘bello e cotto’, cioè già cucinato), un salume di circa mezzo chilogrammo di peso prodotto soprattutto a Russi, in provincia di Ravenna.
Viene ottenuto con la golena, la testa disossata privata delle orecchie e la cotenna lessata (30-40 per cento) del maiale. La cotennta è tritata con uno stampo da salame o mortadella e deve essere tenera, perché nel “bel e cot” ha la funzione di produrre il cosiddetto “inciach”, cioè di amalgamare.
La carne – tagliata a grossi dadi e mescolata con la cotenna – viene versata nel tritacarne insieme a sale grosso, pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata e zucchero. L’impasto è poi insaccato in budella di pecora o vitellone." ( da Romagna a tavola).
Risultati immagini per immagini bel e cot russi

sabato 1 giugno 2019

Simone Michielin, ovvero Antiquum di Vittorio Veneto, in Borghi d’Europa

Dopo la presentazione dei 10 Percorsi Internazionali presso la sede del Parlamento Europeo
di Milano e la partecipazione al Festival dello Sviluppo Sostenibile, la rete internazionale
Borghi d’Europa ha iniziato l’itinerario per individuare le ‘tappe’ dei Percorsi stessi.
Per quanto riguarda ‘I Mulini del Gusto e le Vie del Pane’, le visite in incognito per tracciare
in Italia la mappa delle ‘soste del gusto’ ha portato i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’
Europa a Vittorio Veneto, a Ceneda, ove hanno incontrato Antiquum, panificio artigianale
di Simone Michielin e Lucrezia.
Un primo stage con la redazione di Borghi d’Europa si è svolto rigorosamente alle prime ore dell’alba,
per raccogliere le parole di Simone, impegnato con il forno a legno (firmato da un Maestro,Eros Pavesi di Rimini),
a ‘creare’ il pane di farine pregiate. Lucrezia, ha saputo accompagnare la storia del Nostro, lasciando il fascino
e la complessità di Venezia, per condividere questa avventura che, per altro, ha solide radici nel dna della famiglia Michielin.
Poi, nel giorno di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la testimonianza di Simone
per le Vie del Pane, nel corso di una trasmissione che ha dato voce anche a Grani Antichi FVG,
al Mulino Terre Vive e alla rete di pizzerie de L’Angolo Goloso, come dire, insomma, dal seme
alla tavola.
Un percorso non pubblicitario, ma di informazione onesta e ‘pulita’,che proporrà alle comunità
scolastiche un materiale didattico sulla storia del pane.
E, su queste scelte, Lucrezia e Simone ci sono e ci saranno.
Così va bene!

domenica 19 maggio 2019

BORGHI D’EUROPA ADERISCE AL FESTIVAL DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE


L’iniziativa proposta da Borghi d’Europa accolta al Festival Europeo dello Sviluppo Sostenibile (21 maggio – 6 giugno)
La rete Borghi d’Europa, dopo la presentazione a Milano presso la sede del Parlamento Europeo del progetto dei “10 Percorsi Internazionali”, propone, all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile il racconto del proprio impegno sul versante degli itinerari del buon e bello vivere, fortemente segnati dall’etica della sostenibilità.
Martedì 21 maggio, presso il Mulino Terre Vive di Rossano Veneto (Vi), si terrà uno stage di informazione multimediale sul tema ‘La sostenibilità nella filiera del pane e della pizza’, nell’ambito del Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie del Pane e della Pizza.
Tale evento è stato infatti inserito fra quelli del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che torna dal 21 maggio al 6 giugno 2019 per proporre una riflessione senza precedenti sul futuro del nostro Paese, dell’Europa e del mondo, che rappresenterà un ulteriore passo per spingere l’Italia a realizzare l’Agenda 2030.
L’evento è organizzato dall’ Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 220 organizzazioni del mondo economico e sociale, su un arco di 17 giorni, tanti quanti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu.
L’iniziativa costituisce un’unica grande manifestazione, diffusa e inclusiva, composta da centinaia di eventi organizzati su tutto il territorio europeo. Il Festival nasce per coinvolgere e sensibilizzare fasce sempre più ampie della popolazione sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, andando oltre gli addetti ai lavori, per promuovere un cambiamento culturale di comportamenti individuali e collettivi e stimolare richieste che «dal basso» impegnino la leadership dei Paesi al rispetto degli impegni presi in sede Onu. Inoltre, il Festival vuole dare voce ai cittadini, alle imprese, alle amministrazioni centrali e locali, alle università e alla società civile per favorire il dialogo, il confronto e la condivisione sui temi dell’Agenda 2030, sottoscritta da 193 Paesi, inclusa l’Italia, che si sono impegnati a realizzare, entro il 2030, i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals –SDGs, nell’acronimo inglese).
Da quel momento, organizzazioni internazionali, governi nazionali ed enti territoriali, associazioni imprenditoriali e della società civile si stanno mobilitando in tutto il mondo per disegnare e realizzare politiche e strategie volte a conseguire i 17 Obiettivi e i 169 Target ad essi collegati.
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019 si svolgerà in un momento decisivo per il futuro del Paese e dell’Europa. A fine maggio, infatti, i cittadini dell’Unione saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo e si voterà in alcune regioni per il rinnovo di consigli e giunte.
Il Festival rappresenterà quindi una tappa importante per sensibilizzare i nuovi eletti sulle sfide dell’Agenda 2030 e per insistere affinché l’Unione europea, l’Italia e i suoi territori mettano lo sviluppo sostenibile al centro delle proprie politiche.

sabato 4 maggio 2019

Apricena (Foggia) - La campagna stavoltavoto.eu


 
Apricena (La Prucìne in dialetto locale) è un comune italiano di 13 246 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.
Fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è noto per la presenza di cave della cosiddetta pietra di Apricena.
Nel centro abitato si conservano alcuni interessanti monumenti: il Palazzo baronale o Torriolo, la Torre dell'orologio, la Croce di piazza dei Mille, il Convento presso la Villa Comunale e la chiesa madre dei santi Martino e Lucia. Nell'agro apricenese, inoltre, ricadono le rovine di Castelpagano, Santa Maria di Selva della Rocca e quelle del monastero di San Giovanni in Piano.  Importanti i siti
archeologici.
Borghi d'Europa aveva inserito Apricena nella rete dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Apricena – Veduta
 
Ma se le iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose, lo si deve
indubbiamente alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare al voto di maggio.
L’adesione alle iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018, per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio culturale.
“Come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo
vivere.”
 
"Cosa fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/
Campagna in collaborazione con l'Ufficio del Parlamento Europeo, Milano
- A sostegno della campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo