sabato 18 luglio 2015

L'Abazia di Santa Maria del Pero



La data di fondazione dell'abbazia si può far risalire alla seconda metà del secolo X, sul luogo di un preesistente scalo fluviale di epoca romana.
Una tradizione del primo Cinquecento precisa che il fondatore dell'abbazia sarebbe stato l'imperatore tedesco Ottone I nel 958.
L'abbazia apparteneva all'ordine benedettino ("Ordo Sancti Benedicti"), sorto a Montecassino nel VI sec. d.C. ad opera di S.Benedetto, il cui famoso motto era "ora et labora". chiostro
I monaci benedettini, sotto la direzione dell'abate ( dal greco "abbas"=padre) oltre alle pratiche spirituali si dedicavano al lavoro dei campi per il proprio sostentamento.
Si deve proprio alla secolare opera di bonifica dei monaci se le terre circostanti , prima incolte e insalubri, (il luogo era "lacustre e boscoso") attirarono col tempo lo stanziamento dei villici, da cui prese origine il primo nucleo del'odierno paese di Monastier (è evidente che il toponimo del pese deriva dalla presenza dell'abbazia, centro del potere spirituale e temporale) .
L'abbazia di Monastier venne prima dedicata a S.Pietro e succesivamente alla Vergine Maria Assunta (S.Maria de Piro).
Giurisdizionalmente dipendeva dal Patriarcato d'Aquileia, ma godeva di una certa autonomia, grazie al fatto di essere stata fondata direttamente dall'imperatore.
L'abate aveva "plenum ius"ossia i pieni poteri, tanto in campo spirituale che temporale sulle chiese e sulle "ville" (=paesi) sottoposte.
Nel 1200 quasi tutto il territorio dell'abbazia divenne feudo di Ezzelino II da Romano, vicario imperiale dell'imperatore Federico II.
Nel 1400 vi fu un declino dell'attività monastica e l'abbazia finì in commenda.
Fortunatamente nel 1480 l'abbazia entrò a far parte della congregazione cassinese di S.Giustina di Padova, grazie alla quale conobbe un nuovo periodo di splendore, che durò fino alla fine del 1700.
In questo periodo l'abbazia era retta da un priore e sottoposta all'abate di S.Giorgio Maggiore di Venezia.
chiesa Nel 1503 fu solennemente consacrata la nuova chiesa abbaziale.
All'interno vi fu collocato un quadro del pittore veneziano Vittore Carpaccio con i santi Pietro e Paolo.
Nel 1622, per iniziativa dell'abate Cornelio Giroldi, detto Morendelio venne costruito anche il nuovo spazioso chiostro con l'appartamento abbaziale.
Uno stato d'anime (o anagrafe parrocchiale) del 1757 precisa che nell'abbazia sotto il priore don Lottario Pellegrini vi erano 11 monaci e 13 servi.
Ma la decadenza era alle porte: pochi anni dopo, nel 1780 vi erano solo sei monaci, nel 1792, era registrato un solo monaco! A seguito della caduta della Repubblica di Venezia ad opera di Napoleone, nel 1797 il monastero venne soppresso ed i beni incameratii dal Demanio.
Dopo un periodo di amministrazuione asburgica, verso il 1827 il monastero fu posto in vendita ed acquistato dalla nobile famiglia Ninni, la quale tuttora abita in parte del complesso.
Durante la prima guerra mondiale il monastero si trovò sulla linea del fronte e nel 1918 la chiesa venne bombardata e depredata.
Attualmente ne restano in piedi solo parti della facciata ed il campanile, alto 44 metri, risalente al XI secolo, con ottagono e guglia aggiunti nel 1882.
Nel 1882 suonavano sul campanile due campane fuse dalla ditta De Poli euna campanella dedicata a san Luigi.

dott. Alessandra Bozzoli
chiesa


chiostro

Bibliografia:
Sartor Ivano: "L'abbazia di S.Maria di Pero"
Piazza Editore 1997
P.Davide M. da Portogruaro: "L'abbazia benedettina di Monastier di Treviso" 1948
Cattabiani F.:"Florario" Mondadori 1996
Menghini A.: "Il giardino dello spirito" 1998

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