sabato 19 dicembre 2015

Codognè in Grandi Storie di Piccoli Borghi



La scelta di inserire Codognè nei percorsi del progetto Grandi Storie di Piccoli Borghi, si collega alla varietà dei temi che l'iniziativa chiama in causa : i percorsi della fede (le Chiese) ; le architetture civili ( le ville venete : Abitare la Storia) ; le aree naturali e i palù (Aquositas) ; le produzioni enogastronomiche ( la mela cotogna).
Un viaggio del buon e bello vivere, che conoscerà nel 2016 un percorso particolare anche dal punto di vista enogastronomico.

Codognè

Il toponimo "Codognè" ha origine dal latino cotognetum, dovuto alle piantagioni di melo cotogno che fiancheggiavano l'antica via romana che, passando per Codognè, collegava Oderzo a Ceneda.
Nel medioevo la località veneta fu centro di un'attiva comunità benedettina. Tra XVIII e XIX secolo Codognè ricorda che sostarono sul suo territorio Napoleone, in transito durante la battaglia dei Camolli, e Ugo Foscolo, ospite a Villa Toderini, luogo di composizione di alcuni sonetti.
Il territorio di Codognè, fertile e perciò in vasta parte agricolo, va ricordato per la presenza di diversi corsi d'acqua e di risorgive, ascrivibili al peculiare paesaggio dei palù tra Livenza e Monticano, di cui Codognè è il fulcro, assieme a San Fior di Sotto e Zoppè.
I palù sono paesaggi naturali tipici di alcune aree pianeggianti tra Veneto orientale e Friuli.
Il termine palù, di antichissima tradizione in diverse aree, è un plurale metonimico che definisce le aree acquitrinose, umide e prative dove cresce il palù, termine singolare che definisce popolarmente un'erba appartenente al genere carex.
I palù sono aree di risorgiva, di grande fertilità ma inadatte al lavoro agricolo: in passato sono state luoghi di raccolta, ma tenute sempre ai margini, in quanto inabitabili, impenetrabili se non per manutenzione o per portarne fuori palù (carex) e legname, data la presenza di zone boschive e di siepi attorno ai prati. I palù hanno sede in aree di dimensioni piuttosto contenute, dislocate ai margini di aree agricole, perlopiù nella fascia mediana della pianura veneto-friulana, dove le acque sotterranee, scendendo dalle prealpi, incontrano un limite argilloso oltre il quale non possono andare, costrette così a emergere in polle di risorgiva.

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